Nessuna invidia per chi guadagna qualche milione all’anno a 20 o 25 anni, giocando a calcio. Nessuna invidia per chi, tra costoro, frequenta alberghi a cinque stelle, veline e guida auto da centinaia di migliaia di euro.
Chiunque di noi, senza false ipocrisie, farebbe lo stesso, se potesse o se gli venisse proposto.
Il problema non è il calcio ed i calciatori milionari, altrimenti si pecca di invidia.
Rimane però il fatto che l’idea di fare uno sport che, pur nella sua bellezza, costringa a sostenere sacrifici, a sudare ed a battersi con se stessi e con gli altri, senza falsi moralismi o demagogia da quattro centesimi, sicuramente aiuterebbe a formare una gioventù più solida, più sana e più motivata. Meno attaccata al computer ed all’i-phone e più consapevole di se stessa e dei propri obiettivi, che, nella vita come nello sport, si raggiungono con fatica e sacrificio, senza i quali si vivrà, comunque, una esistenza da sconfitti.
bello bello bello. questa la reciclo ai miei ragazzi! matteo
Grazie amico
Discorso che condivido pienamente, il popolo e l'identità di una nazione si formano anche attraverso lo sport, i sacrifici, le gioie e le delusioni che ne derivano.
E' un onore allenarsi con voi.
Discorso che condivido pienamente, il popolo di una nazione si forma anche attraverso lo sport, i sacrifici, le gioie e le sofferenze che ne derivano. Anche da qui si impara l'impegno che richiede la vita, dalla famiglia al lavoro allo sport. Sono molto contento di allenarmi con voi. A stasera!
Luca