A chi non c’era potrà sembrare la consueta “celebrazione” post-seminario. Chi invece c’era, potrà confermare che il seminario di Vadim Kolganov è stato straordinario. In quattro ore Vadim è riuscito a fornire una fotografia del Sambo, in ogni suo aspetto, spaziando, in maniera incisiva ma esaustiva, dagli aspetti storici alle regole, dalla parte tecnica, suddivisa in parte in piedi, parte al suolo e transizione dalla parte in piedi a quella al suolo con finalizzazione, alla parte biomeccanica che porta allo studio delle leve.
Mi soffermerò sul lavoro tecnico, che è stato di straordinario interesse e preceduto da un accurato riscaldamento Scuola Sambo (esercizi di acrobatica e coordinazione). Sono state studiate le prese e come arrivare, da queste, ad una proiezione efficace, ma mai troppo complicata e sempre abbinata ad almeno cinque o sei varianti.
Abbiamo tutti avuto conferma di quanto il Sambo possa supportare, con il suo arsenale, il Jiu Jitsu (ma anche nel Grappling), nella parte in piedi, ma anche in qualche movimento al suolo.
Sono state infatti proposte almeno un paio di finalizzazioni molto immediate e di raro utilizzo nel Jiu Jitsu (e non parlo di attacchi alle gambe, in cui è stato mostrato come si possa arrivare anche in alternativa ad altri attacchi). Trattandosi di un lavoro molto specifico, ma di pratica applicazione anche alle nostre discipline, conoscere significa ampliare il proprio bagaglio tecnico di attacchi e posizioni che per chi non le conosca possono rappresentare una “spiacevole novità”.
Vadim è nello staff tecnico di un grande team di Jiu Jitsu, in Scozia, a cui propone il suo lavoro in piedi su base settimanale. E molto spesso quel lavoro ha produce risultati nelle competizioni.
Abbiamo registrato tutta la parte tecnica del seminario ed a breve passerò il materiale ai ragazzi presenti.
Non posso assicurare che il progetto si realizzi, ma auspico che questo genere di collaborazione possa proseguire in maniera continuativa.
Personalmente sono rimasto veramente entusiasta.
Bellissimo pomeriggio! 

Un grazie a Diego, che ha curato la parte fotografica
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