A 34 anni, dopo aver trascorso 6 anni nello UFC, Matt Hamill decide di ritirarsi, immediatamente dopo la sconfitta con Alex Gustafsson, all’UFC 133 dello scorso week end, seconda consecutiva, dopo quella rimediata con Quinton Jackson.
Hamill dopo il TUF3 è entrato nel circuito dello UFC, a 28 anni, dopo una carriera nella Lotta Libera e Greco-Romana.
“Ringrazio l’UFC per avermi dato l’opportunità di aver combattuto in questo magnifico sport e di avermi permesso di vivere alla grande, assicurandomi delle opportunità anche fuori dall’Ottagono.
La mia carriera purtroppo è stata sempre funestata dagli infortuni. Non ho mai fatto una preparazione per un match senza dover gestire un qualche malanno fisico.
Volevo lasciare già dopo l’ultimo match, ma la mia famiglia, i miei coach e soprattutto mia figlia, mi hanno convinto a provarci ancora. Smetto nel rispetto dei miei coach, che sono i migliori del mondo, perchè non voglio che ricadano su di loro le critiche per le mie cattive prestazioni. “.
Matt Hamill ha battuto Jon Jones, in un match vinto per squalifica dell’avversario, che stava dominando nettamente, prima di colpire in maniera non regolamentare. Dopo l’incontro Hamill non ebbe problemi ad ammettere che “stavo commettendo molti errori e Jon Jones ha vinto quel match”.
Tra i suoi successi la vittoria su Tito Ortiz, che è stato suo allenatore.
Hamill è stato una speranza per molti non udenti, ai quali ha dimostrato che, con volontà e dedizione, è possibile ottenere straordinari risultati, in qualsiasi ambito.
Il fighter americano è stato infatti un esempio per lo spirito, la tempra e le motivazioni che hanno caratterizzato la sua carriera. E queste dichiarazioni sono la più limpida testimonianza della grandezza morale dell’uomo. 
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