Franz Haller è stato molto probabilmente il fighter italiano più rappresentativo nelle discipline da ring della Kickboxing (nelle sue varie accezioni, K-1, Kickboxing pura, Full Contact) e Muay Thai.

Franz vanta una milizia lunghissima, che parte dalla fine degli Anni Settanta e si conclude nel 2001.
Persona di grande umiltà e modestia, che ho avuto modo di percepire personalmente, nelle occasioni in cui l’ho incontrato, Franz Haller è persona di poche parole, ma possessore di una conoscenza profondissima in tutte queste discipline, che ha praticato ai massimi livelli (si aggiunga anche la Savate), divenendo più volte Campione Mondiale ed affrontando sempre i migliori.
Promotore di uno sport “vero” e praticato, ben lontano da propositi commerciali e versioni   “edulcorate”, come purtroppo spesso si vede nelle nostre palestre, Franz ci ha rilasciato una intervista, in cui, una volta di più, si evidenzia l’altissimo profilo umano dell’uomo.

Ciao Franz, innanzitutto come stai?
Sto bene , Grazie.

In questi ultimi anni ti sei dedicato alla promozione di eventi K-1. Puoi parlarci della tua organizzazione?
Si,  organizzo una volta all’anno una edizione del K1 Alps Arena, una manifestazione di K-1, incentrata soprattutto sui pesi massimi (www.k-1alpsarena.com) a Bolzano. Prossimo appuntamento a Novembre.
Sei stato uno dei migliori fighters della tua generazione. Quali sono, secondo te, i migliori fighter italiani di Muay Thai/K-1 oggi e i più forti di sempre a livello internazionale?  
Tra i pesi massimi i migliori credo siano Luca Panto’ e Fabio Giannasi. Sempre in questa categoria, Rob Kaman ed Ernesto Hoost sono stati, secondo me, i migliori.
Io non facevo parte dei migliori, almeno nel K-1 e nella Thai, forse lo sono stato nel periodo della “Kickboxing Americana”.
Come vedi la situazione italiana della Muay Thai e del K-1?
Molto promettente.   

Ad un ragazzo che si presenti in palestra da te che cosa dici e quali consigli ti senti di dare a chi voglia avvicinarsi agli sport da combattimento?

Allenati, divertiti e cresci.

Quali caratteristiche distinguono, a tuo parere, un vero fighter, da un qualsiasi praticante medio?

L’etica.

Parlando di te, sei stato il pioniere della Kickboxing nel nostro Paese, avendo praticato Full Contact, Kickboxing, Muay Thai e K-1. Puoi dirci in quale di queste discipline hai preferito combattere e quale regolamento preferisci?

In passato mi piaceva la Kickboxing Americana, poi la Kickboxing Internazionale che permetteva
i calci in linea bassa, e alla fine la Muay Thai della scuola di Marco De Cesaris.
Oggi mi concentro sulla Kickboxing K-1 Rules.
La tua soddisfazione più grande?
La vittoria su Andre’ Mannaart nel Dicembre 1997 a Bolzano.

Stiamo assistendo allo sviluppo delle MMA. Ti sarebbe piaciuto combattere in questa disciplina e che cosa pensi di questo movimento, in generale?

Se avessi potuto avrei anche combattuto di MMA. Ma sono troppo grande di età (51 anni) 
Mi intendo solo di combattimento in piedi, con i guanti da Boxe. Un nuovo movimento e’ sempre una 
realta’, al di la’ del bene e del male. Io potrei solo contribuire in maniera positiva e propositiva.

Segui i combattimenti anche attraverso internet?

Sono in palestra minimo 6 ore ogni giorno e guardo come minimo 1 ora di filmati al giorno.
Negli ultimi anni osservo molto attentamente lo sviluppo delle MMA.
Hai mai pensato di mettere a disposizione la tua competenza nel combattimento in piedi, a favore di lottatori di MMA o preferisci dedicarti esclusivamente a Muay Thai e K-1?
Mi interesso sopratutto di Kickboxing K-1 Rules e dei pesi massimi. Rimarro’ sempre
un ignorante di MMA in quanto non posso provarci , una protesi all’anca dal 2001 mi impedisce
di lottare a terra.   
Grazie della disponibilità e a presto!
E’ stato un piacere.
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